
Prima di passare all'articolo dell'amica milanese
(la quale ringrazio sentitamente per la sua
presenza invisibile ma concreta, e per le
parole che mi ha scritto nella email di stamani,
sono sicuro, anche se noi a volte fatichiamo
per sentirLO, che anche vicino a te Esiste),
desidero dare delle risposte a quei lettori che c
hiedevano notizie sul libro del '500 di Juvara e
Calvagna, sul come contattarmi ed eventualmente
incontrarmi.
Allo stato attuale ho una discreta disponibilità sia
del libro dello Juvara quanto delle copie dell'originale
del Calvagna.
Per quanto concerne l'invio, esso non potrà avvenire
prima del 20 di agosto.
Parecchi di voi mi chiedevano alcuni chiarimenti circa
il suo utilizzo... beh ho sempre detto che non sono libri
per tutti e che solo chi in effetti presenta dentro il proprio
quadrato di nascita dei segni zodiacali posti in una certa
maniera potrà penetrare sino a fondo il loro segreto
significato....
In pratica non mi stancherò mai di dirlo:
NON SONO LIBRI PER TUTTI.
Ecco perchè sconsiglio tanti di voi di richiederli solo per
curiosità... e posso assicurarvi che "essi" non vi daranno
nessuna risposta, in diversi casi....
Quindi pensateci bene prima di richiederli, sono a
conoscenza di un mucchio di persone che esclamano in
continuazione: "
Non li capisco, qual'è la chiave?
A quelle lettrici che mi seguono da Messina, dico senza
indugio alcuno ( ripetendo quanto dettovi dal sottoscritto
in maggio), che in settembre ci saranno buone possibilità
Alla cara Rita, dolce e sensibile collega blogger di splinder,
che ringrazio per il suo pensiero carino nei riguardi del mio
stato di salute rispondo dicendole che non sarebbe una cattiva
idea conoscerci nel caso in cui tu dovessi venire in sicilia come
mi hai appena scritto su Gmail.Anche a te dico che per averli i
libri dovrai aspettare il 20 di agosto.
Se è stato scritto che dovremo conoscerci...
allora a nulla varranno le nostre supposizioni.
Altra menzione importante la merita una lettrice di Cagliari,che
in silenzio... e forse con un pò di timore, oltre ad aspettare i libri
suindicati, desidera da tempo parlarmi..... Cara M.F.C.,
già nell'email di risposta su Gmail, ti scrissi proprio ieri che tu
potrai farlo quando vorrai, devi solo scriverti i miei nick di skype
e di Msn che credo siano proprio ovunque nei blogs chiamati
Jungometro...... Alessandra di Forlì mi chiedeva come fare per
determinare la natura di un evento e la sua durata attraverso la
lettura dei quadrati del libro del '500.
Bella domanda davvero, beh ho scritto anche di recente che
questa è stata un'altra delle mie scoperte e ti invito a rileggerti
quanto da me detto sopra, nell'articolo odierno, circa la
comprensione e l'utilizzo di libri dello Juvara e del Calvagna.
CHI CI SEPARERA’ DALL’AMORE?
Ciascun uomo prima o poi nella vita incontra il dolore.
Come faremmo a conoscere la gioia, se non facessimo
esperienza del suo contrario, la sofferenza appunto,
nelle sue molteplici e variegate sfumature? Allo stesso
modo non sapremmo cosa sia il giorno, se non avessimo
conosciuto anche il buio della notte.
Tuttavia, ci sono molte vite contrassegnate misteriosamente
e quasi profeticamente dal dolore, in modo più incisivo rispetto
ad altre.
E il dolore più intenso è quello vissuto in solitudine, quando
il nostro cuore trabocca di pena, di angoscia: noi siamo
irrimediabilmente soli e neppure il nostro angelo viene a
confortarci. Ci sono dolori che la vita ci assegna e ai quali
non possiamo sottrarci. Nonostante ciò,molti altri sono creati
dalla nostra stessa volontà ed intenzionalità o da quella altrui:
i tradimenti degli amici, dei fratelli, dei mariti o delle mogli, gli
abbandoni, le calunnie e tutte le sofferenze legate alla sfera morale
o degli affetti o dei sentimenti o della malattia nostra e di altri
(e ciascuno potrebbe stilare il proprio elenco), in cui ciascun uomo
grande o piccolo, importante o comune, colto e indotto- rivela tutta
la sua vulnerabilità, perché colpito nel centro del proprio essere,
dove dimora la nostra vera essenza.
E’ nell’assenza che paradossalmente sperimentiamo in modo quasi
pungente, la mancanza, l’incompletezza, la finitezza, proprio perché
siamo stati generati dall’Amore e siamo chiamati costantemente
ad esso, fino al giorno in cui quello stresso Amore raccoglierà i nostri
giorni in unico fascio di luce, portandoci in un’ Altrove, la Casa in cui
abbiamo abitato a lungo e da cui un giorno siamo partiti.
Ma finché stiamo percorrendo il nostro cammino, il dolore verrà
spesso a visitarci. Magari ci rivolgiamo al nostro angelo, a Dio
(a qualunque religione o scuola di pensiero apparteniamo,)
e gli chiediamo di avere pietà degli oggetti della nostra tenerezza,
della solitudine dei cuori, di coloro che si amavano e sono stati separati…
Esiste un brano, a mio parere molto consolatorio e al contempo forte,
di Paolo di Tarso, che nei momenti della desolazione, rinvigorisce la
speranza.
Se lo si recita come un mantra, ossia con un ritmo lento, le parole
ciascuna di esse ha un significato profondo scendono nel nostro
cuore e diventano parte di noi. Fin da quando ero giovane,
nello sconforto più totale, anche inconsapevolmente,
mi accorgevo di ripetere nella mente più e
più volte queste parole, che si possono riassumere nel concetto:
TUTTO CI PUO’ CAPITARE, MA NON DI ESSERE
PRIVATI DALL’AMORE DI DIO.
“Io sono persuaso che né MORTE, né VITA,
né ANGELI né PRINCIPATI, né PRESENTE
né AVVENIRE, né POTENZE, né ALTEZZA
né PROFONDITÀ né ALCUNA ALTRA CREATURA
potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù,
nostro Signore" (Rm 8,38-39)
Con l’augurio che anche chi non ha un preciso riferimento
religioso possa prendere da queste parole la FORZA e
la SPERANZA, perché l’Amore vero, in qualunque modo lo
si possa chiamare, è POTENZA che pervade tutto
l’Universo e parla un solo linguaggio , al di là e oltre
qualsiasi credo.
Lo trasmetto volentieri al caro fratello Davide e
agli amici di Jungometro.
Augusta
Ciao iungometro. Grazie, se avrò bisogno di qualcosa saprò dove cercarti.
RispondiEliminaUn abbraccio.