lunedì 29 novembre 1999

evolution by the dark night








"Nella gioiosa notte, in segreto, senza esser



veduta, senza veder cosa, nè altra luce o



guida avea, fuor quella che in cuor mi ardea"



san Juan de la Cruz



Uno dei padri spirituali da me più amati,



è San Giovanni della Croce.



Per questo ho voluto menzionarlo,



nell'intervento odierno..."







Probabilmente i periodi di dolore e di confusione



ci permettono di sondare le profodità della nostra



anima, molto più di quanto facciano i momenti di



benessere. L'oscurità e il turbamento hanno un loro



modo particolare di stimolare l'immaginazione,



perchè ci consentono di percepire ciò che



normalmente passerebbe inosservato.



Diventando sensibili ad un differente spettro emotivo



e arrivando a percepire l'ultravioletto, ovvero gli



estremi delle nostre sensazioni e dei pensieri,



impariamo cose che nel bagliore della vita di tutti i



giorni non sarebbero neppure state distinguibili.







Tutti aspiriamo alla felicità, ma ogni vita contiene in



sè gioia e dolore, luce e tenebre.



Ci può capitare di perdere il lavoro, di divorziare,



di ammalarci, e allora ci inabissiamo in un periodo



oscuro mettendo in discussione tutto ciò che siamo.



La maggior parte di noi a questo punto cerca



freneticamente qualche via per uscire dallo sconforto,



e magari ricorre a futili divertimenti o all'alcool.



Oppure pensa che sia solo depressione e quindi si



rivolge ad uno psicologo. In questo modo, però,



si spreca una opportunità preziosa: quella di cambiare



prospettiva.La crisi deve darci la spinta per interrogarci



su ciò che vogliamo nel profondo di noi.



Per esempio, essere lasciati dal partner offre l'occasione



per capire cosa non abbia funzionato nel rapporto,



cosa cerchiamo davvero nell'altro o siamo disposti a



dargli, come siamo stati influenzati dagli stereotipi



comportamentali della nostra società e via dicendo.



Se non facciamo chiarezza in noi stessi, ripeteremo



fatalmente gli stessi errori in ogni nuova relazione,



affettiva o professionale che sia.



Abbandoniamoci dunque alle tenebre dell'infelicità,



se questa può aiutarci a progredire nella nostra



evoluzione umana ed a ritrovare il piacere della luce.



Individuiamo i nostri personali riti di passaggio, la nostra



temporanea follia, la nostra trasformazione alchemica



per diventare più veri,più forti, più completi.



E senza più paura del buio...



Anche gli  studi antichi orientali e quelli Junghiani ci



soccorrono in questi simili frangenti permettendoci di



"capire" attraverso il solo nostro anno di nascita quali



siano le nostre origini.Attraverso la data  natale



scopriremo le  nostre qualità ed i  talenti che abbiamo



più facilità ad esprimere, poichè essi derivano



dall'esperienza "passata" ereditata e se volete karmica(?).



Questo bagaglio era già presente  nella nostra memoria



evolutiva. Osserviamo sempre più a fondo il nostro



anno di nascita e tralasciamo  l'aspetto puramente 



astrologico, soffermandosi  invece sulla qualità del



dono ricevuto sin dalla nostra nascita  e  scopriremo



che  esso è una benedizione e potrà aiutarci nella



nostra evoluzione spirituale e quotidiana.



A differenza dei talenti che descrivono le nostre origini....



il dono è un "mezzo"molto speciale di cui possamo e



dobbiamo già usufruirne nel presente identificandolo



ad un seme....un seme che va curato giorno dopo



giorno, riconosciuto in noi stessi e successivamente



accettato come un regalo che meritiamo e di cui



possiamo servirci non solo per  migliorarci ma anche



per "servire" gli altri a scalare le vette del loro cammino.



Insciallah e namastè



davide







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