lunedì 29 novembre 1999

Inconscio e superinconscio in Freud, Jung e Yogananda
















AVVISO AI LETTORI:

E' risaputo cosa rappresenti un weblog: un diario
personale, un insieme di idee
e pensieri, che
sempre tali rimangono,
ma rappresentano anche
una porta...
come scrissi nel 2006 e che oggi
ribadisco
nuovamente, una porta che permette più
 o meno pericolosamente di interagire
fra chi scrive
e propone e chi legge.

Considerate i miei scritti alla stessa stregua di un
buon saggio.... e niente più.
Il resto dovrete essere
voi a scriverlo,
nella vostra vita di ogni giorno.

 Il sottoscritto può solo esprimere i suoi punti di
vista e provocare curiosità e
interrogativi e nient'altro.
Quindi, come siete soliti fare con un buon libro....
leggetemi pure ,se volete.
I miei articoli non hanno
nessuna
prerogativa professionale e anzi vi esorto
sempre e da tanto tempo, di rivolgervi alle
strutture
professionali preposte, nel
caso in cui vorreste
approfondire in modo
pratico certe tematiche e/o
avreste bisogno
di aiuti e di sostegni psicologici.
Grazie

Inconscio e superconscio in Freud, Jung e Yogananda.


"Da quando le stelle sono cadute
dal cielo ed i nostri simboli
più
alti sono impalliditi, domina nell'inconscio una vita segreta.
"Nella nostra vita segreta, gli archetipi, non sono affatto dei
pericoli immaginari, ma bensì rappresentano dei rischi
effettivi,
dai quali può in certi casi dipendere un destino.
Il pericolo maggiore è quello di
soccombere al fascinante
influsso
degli archetipi, pericolo specialmente concreto
se non rendiamo coscienti
a noi stessi le immagini archetipiche"

Quando si verifica il caso di una esperienza contraria con il tipo di
personalità propria, in quel
caso l'idea e/o il sentimento in questione
sprofondano nell'inconscio
e vengono dimenticati..
Questo nei primi anni '60 veniva
chiamato " refoulement".
Le esperienze non gradite quindi e/o traumatiche vengono rimosse
in quanto
urtano contro un sistema di barriere o di censure posto fra
l'inconscio
e il preconscio. Come è oramai risaputo, tali contenuti rimossi
dalla nostra coscienza, vengono quindi dimenticati, ma fate attenzione
poichè essi conservano intatto il loro dinamismo, non rassegnandosi
dunque all'inerzia ed in tutti i modi cercheranno di emergere e fare
sentire la loro forza e presenza.
Come?
Semplice
: complice un sogno, un ricordo,
una forte emozione,
 simboli, passaggi
planetari , un suono, una parola,etcc..
A guardia della nostra integrità psichica, esiste un meccanismo
di autodifesa uni
versale che è proprio della notte dei tempi:
Ed è chiamato
" Il guardiano della soglia".

Incorruttibile e sempre pronto a
respingere compromessi e
allettamenti.
In questi casi, ai complessi o contenuti psichici,
non resta altro che tentare
strade alternative, altri sfoghi, abili
scappatoie però pericolose.

Cosa potrebbe capitarci di dannoso?


Provando ad aggirare gli ostacoli della censura o dei "guardiani",
quasi sempre essi finiranno per provocare danni e disastri più
o meno gravi, come i sintomi nevrotici e malattie psichiche.

 Cosa vuol dire questo?
Forse che,l'essere in presenza di nevrosi e di comportamenti
anormali,significa che il contenuto psichico avrà imbroccato
una direzione sbagliata e sia in uno stato di pericolosa agitazione?

Non sempre, a suo tempo, fu proprio Freud a dover precisare
che non tutte le
manifestazioni dell'inconscio debbano essere
sempre di natura morbosa.
Rientrano, in questo dinamismo
dell'inconscio,
i sogni, i lapsus e simili...
Parlando di spiegazioni, intendiamo affermare
che realmente
bisogna decifrare i messaggi che
provengono dall'inconscio,
perchè anche questi
contenuti considerati normali, urteranno,
cozzeranno con le solite barriere, che costringeranno loro a
camuffarsi in mille modi
pur di aggirarle e raggiungere il livello
cosciente.
Questo è proprio il caso dei simboli, i quali senz'altro
rappresentano la forma più arcaica di
espressione psichica esistente
nei tempi passati,
addirittura già nei primitivi.
Ma i contenuti rimossi nell'ambito dell' esistenza individuale e collettiva
, non esauriscono la straordinaria ricchezza dell'inconscio.
Ecco perchè accanto al vero inconscio individuale, dobbiamo
immaginarci un'altra " sfera" sicuramente più vasta e difficile da esplorare.

" Le esperienze degli altri che ci hanno preceduti, non sono per noi un messaggio morto o un tesoro inutile. (Credetemi,e vi darò prove in abbondanza quando comincerò a spiegare più approfon- ditamente i casi di transgenerazionale e di psicogenealogia astrologica mediante l'uso dei simboli astrologici).Una gran parte di queste ricchezze si riflette nella nostra psiche, aumentando nel bene e nel male le nostre possibilità di adattamento ( karma, reincarnazione, inconscio collettivo e psicogenealogia). Ogni individuo quindi partecipa con una sua quota parte alla formazione di " anime collettive" universali e cioè a quelle delle sue origini( familiari, razza, classe e nazione).


E' possibile azzardare adesso un piccolo
schema dell'inconscio e
del suo dinamismo
collegandolo in parallelo( reminescenze
tecnico
professionali) al pensiero indiano ( Yogananda)?

Secondo la scuola freudiana e junghiana, esisterebbe una zona
del nostro cervello che seguirebbe il confine fra l'organismo fisico e
quello psichico, perchè altrimenti non sapremmo spiegare l'influenza
che eser- cita un contenuto psichico su alcune funzioni organiche.
In pratica, se un sentimento, una emozione rimossa, può generare
un disturbo fisico ( a volte un dispiacere amoroso può risolversi
anche in un.....foruncolo), allora vorrà dire che sarà necessario
considerare l'inconscio come un ponte fra le due realtà.
Inoltre bisognerà accostare sempre gli " istinti" ai problemi dell'inconscio,
poichè entrambi sono situati in quella zona misteriosa che separa appunto
 l'organismo dalla psiche.

Il pensiero orientale e indiano in questa sede, dice così:

"In accordo con la specifica natura dell'individuo e quindi del suo temperamento( facilmente deter- minabile attraverso lo studio dei segni astrologici personali e altro..) possiamo, una volta appurato a quale tipo appartiene, operare metodi di autoguari- gione o di guarigioni con l'ausilio di simboli e affermazioni di preghiere. In sostanza, nella vita potremmo trovarci di fronte a dei soggetti ricchi di immaginazione, oppure a dei tipi intellettuali, che possono essere: ambiziosi, e motivati,volitivi e combattivi e quindi cercare il modo più adatto per rapportarsi con costoro e cercare di aiutarli secondo la loro reale natura".

Si potrà fare leva sull'immaginazione, sul
ragionamento,
sulla fede, sulla sensibilità o
sull'impegno attivo.
Per esempio: una persona che appartiene al tipo intellettuale,
 non trarrà beneficio e vantaggio alcuno da un metodo di
guarigione basato sulla suggestione. Ma di sicuro sarà i
nfluenzato da una discussione di tipo metafisico e che metta
in luce l'influenza che lo stato di coscienza esercita sull'organismo.
Tale persona deve poter capire i vari motivi e le cause dell'attività
mentale.Nel caso in cui si rendesse conto che possono, diciamo,
 prodursi delle vesciche per mezzo dell'ipnosi, potrebbe
analogamente comprendere il potere della mente per la cura di
diversi mali.

" Se infatti la mente può influire negativamente sulla
salute,
essa deve anche poter procurare la buona
salute".

 E' l'energia mentale che ha sviluppato le varie parti del corpo ed
è ancora la mente che dirige la fabbrica delle cellule fisiche e che
 può infondere loro nuova vita. Nell' uomo in cui predomina fortemente
 la volontà, l'autosuggestione non può nulla.
Delle sue malattie egli potrà essere curato solo con metodi di
" insegnamento- recitativi" e con delle specifiche preghiere-affermazioni
che stimolino la sua volontà, piuttosto che attraverso la sua immaginazione.
L'autosuggestione è invece utile a quelle persone che sono di temperamento
prevalentemente emotivo.

" Lo status temperamentale è facilmente ricavabile.... basta sapere quali sono i simboli astrologici e arcaici, che fanno riferimento a quella specifica data di nascita, andando a cercarli nel tema natale di ognuno", non dimenticando e abbinando come riferimento il criterio junghiano( a cui lo scrivente fa riferimento), che a partire dall'atteggiamento( introversione e estroversione), giunge a fondersi combinandosi con la funzione dominante: pensiero, sentimento,sensazione e intuizione. Ricordandosi che il tipo estroverso per lo più si orienta in base a dei dati oggettivi, mentre l'introverso, in base alla risonanza soggettiva che gli stessi dati producono al suo interno.

Concludendo, vi lascio un personalissimo promemoria su cui, permettetemi di
consigliarvi, potrete orientare la vostra riflessione:
a) Quando utilizzate le preghiere-affermazioni, fatelo solo
dopo aver effettivamente
capito e individuato l'atteggia-
mento mentale di chi vi sta di fronte o di chi volete
aiutare,
anche se non presente.

b) Le preghiere-affermazioni che fanno leva sulla volontà,
devono sempre essere
 accompagnate da una ferma
risoluzione.

c) Quelle che invece fanno leva sul sentimento, vanno
sempre espresse
con amore e devozione.


d) Quelle che fanno leva sulla ragione, devono poggiare
sulla comprensione
esatta.


e) Scegliete la preghiera-affermazione adatta al tempera
mento del paziente,
 amico, amato od estraneo, cercando
di essere certo del suo temperamento
ed aiutarlo a secon
da se in lui predomina la fantasia, l'emotività o il
ragiona
mento.

f) Altrettanto importanti sono la perseveranza e la ripetizione prolungata,
alimentando così le suddette afferma
zioni con pensieri di amore, fede,
devozione e volontà.
Non preoccupatevi mai dei risultati.... abbiate fede
che
loro seguiranno sempre ed in modo naturale.

Con affetto
Davide Costa

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